sabato 21 gennaio 2012

#22

Il senso di pace che ti assale quando entri in una Feltrinelli o in una Mondadori; sarò l'unica a provarlo?
Ebbene, a reggio calabria, città in cui ho vissuto 18 lunghi anni, l'unica simil-libreria che avevamo era uno sgabuzzino di 2 mq e potete immaginare la grande attesa che si è creata negli irriducibili lettori quando si ebbe l'annuncio dell'apertura di una libreria mondadori. Fino al giorno in cui ci fu l'inaugurazione e la trepidante attesa si trasformò in triste delusione. Si, la tanto annunciata mondadori di reggio calabria non era altro che una minuscola stanzetta cui la metà era occupata da stupidi libri sui vampiri. Mi arresi quindi alla consapevolezza che non avei mai provato nella mia città quell'estasi che provai entrando in una libreria a Moncao (tre immensi piani di piacere).
Poi mi sono trasferita a Padova per studio. E siamo quindi giunti al meraviglioso giorno (ieri) in cui ho finalmente testato la validità della feltrinelli di questa città.
La prima sensazione provata è stata di pace e stupore insieme. Per intenderci, immaginate di essere bambini e di entrare in un negozio di caramelle grande quanto Zara. I vostri occhi, ammenochè non siate un appartente della minoranza che odia i dolci (vedi mia compagna di stanza), sarebbero dovuti essere più o meno così : ** ..
Ecco i miei occhi erano proprio in quella maniera.
Ovviamente sono entrata coi migliori propositi del mondo, promettendo a me stessa che non avrei comprato niente perché ho una sfilza di libri da leggere e perché sono piena di studio. Ed è stato lì che ho capito che la Feltrinelli non è quel paradiso che sembra. Anzi, quel luogo è una specie di purgatorio in cui noi anime peccaminose siamo tentate da ogni libro, manuale, fumetto, vangelo, moleskine, raccolta di poesie e quant'altro cada sotto i nostri occhi come un alcolista è tentato da un buon bicchiere di vino.
In segreto sapevo che non avrei tenuto fede alla mia promessa e che per il bene del mio portafoglio sarei dovuta scappare al più presto da quel luogo paradisiaco ed infernale.
Invece non l'ho fatto.
Saltati i "consigliati della settimana" con la consapevolezza che al più sono cavolate firmate da bruno vespa o le ricette di benedetta parodi, mi reco con una certa impazienza nel settore "Fantasy/Horror". Ovviamente così, tanto per curiosità, inizio a spulciare i volumi alla ricerca di qualcosa sugli Zombie. Sempre per curiosità trascorro 30minuti a leggere il titolo di ogni libro in quella stanza e con una certa insistenza e ostinazione scarto una sfilza di cagate vampiresche chiedendomi ancora come sia possibile che libri da titoli "Baciati dalla morte" o "Promessi Vampiri" possano rientrare nella categoria horror (in realtà mi chiedo come possano rientrate e basta in una libreria, ma tant'è). Infine, seccata da quell'intercalare di stupidi romanzi vampireschi e decisamente delusa dal fatto che anche librerie importanti si siano abbassate a riempirsi di stupidate commerciali, trovo l'oggetto del mio interesse.
Lui:
Orgoglio e Pregiudizio e Zombie.
Inutile dire che mi dispiace tanto per la Austen che probabilmente non sarebbe stata contenta di questo adattamento del suo capolavoro, ma, come potevo io, umile peccatrice, lasciarmi scappare l'unico libro zombesco (unica copia tra l'altro) in una miniera di storielle vampire?
Si. L'ho comprato.
Probabilmente avrei dovuto prendere il volume, pagarlo e uscirci tenendolo sotto il braccio felice di essere riuscita a fermarmi ad un solo acquisto.
Ma non l'ho fatto.
Mi son detta: "Eli, non hai mica finito di controllare tutti gli scaffali horror, insomma chissà che non si trovi qualcosa di carino magari da comprare la prossima volta".
Ed ho trovato.
"Il primo giorno"

A quel punto, in perfetto stile cartone animato, un angioletto e un diavoletto sono apparsi sulle mie spalle. L'angelo, com'è immaginabile, consigliava di comprare solo il primo e scappare da quel luogo. Il diavolo al contrario diceva di tenerli in mano entrambi e nel frattempo che visitavo il resto della libreria avrei scelto con calma quale dei due comprare.
Si mi sembrava ragionevole quest'ultima opzione. Perché non c'avevo pensato prima?
Abbandonato il settore horror proseguo verso i gialli e i thriller cercando di ignorare il richiamo funesto delle copertine, passando per le "Letture dagli 11/14" , tra i quali inspiegabilmente  trovo Harry Potter ma non Twilight, mi soffermo ammaliata dai "Classici". Quello è il paradiso penso. Mi avvinghio come un avvoltoio su Oscar Wilde, le sorelle Bronte e i vari grandi della storia. Dopo il primo momento di affascinato stupore mi allontano con dignità con ancora in mano i due sugli zombie.
Al piano di sopra trovo solo dizionari, manuali, volumi di architettura e fotografia (dai quali sono stata tentata ma che ho abbandonato presto visti i prezzi), film e cd, scendo quindi nei sotteranei in cui i miei occhi ritornano ad essere a cuoricini. Raccolte di poesie. Le voglio TUTTE! Di nuovo preda degli istinti da lettrice dimentico i miei buoni propositi ma.. ehy! Esoterismo e religioni neopagane! Dimenticate le poesie e scansate le ragazzine con in mano il classico "libro delle risposte" mi metto a cercare qualche titolo sulla wicca. Solo un volume. Delusione totale, il resto erano libri sui maya e cianfrusaglie di vario genere.
Triste e sconsolata attraverso i settori Psicologia, Antropologia, Storia, Geografia e Politica e mi soffermo qualche istante su "Religioni", trovando solo biografie cattoliche e cristianità in generale. Trovo d'interesse il volume sui vangeli apocrifi che mi riprometto di ricomprarlo più tardi e passo infine alle "Filosofie Orientali". Qui rimango estasiata da gran parte di ciò che vedo, ma il mio angelo interiore, consapevole che non avrei abbandonato i due libri precedentemente scelti, mi consiglia di recarmi alle casse, che tanto avrei avuto altre occasioni per ritornare a comprare.
Questa volta seguo il suo consiglio  e decido di terminare la mia gita turistica; mi metto in fila, tutto sommato non è andata così male, avrei potuto spendere molto di più ed ecco che una bellissima moleskine edizione limitata mi appare davanti agli occhi. Amore a prima vista e senza neanche accorgermene arrivo alla cassa con 3 oggetti.
Ma che ci posso fare? Siamo esseri umani e sottostare alle nostre passioni è un nostro dovere.
Torno a casa, con quello che c'era lì dentro ho rischiato grosso ma sono sopravvissuta.
La sera esco in macchina e... cosa vedono i miei occhi?! Mondadori! Immensa, grandiosa, bellissima.
Mi giro verso il mio diavoletto che mi strizza l'occhio, consapevole che ci sarà un secondo round.

domenica 15 gennaio 2012

#21

Ultimo set di foto scattato prima di partire, il tema era la natura. Già sento la disperazione che cresce, non potrò scattare foto del genere per un bel pò sigh :'(
Avrei voluto scattare fuori ma il tempo non me l'ha permesso...

The Sleeping Beauty











mercoledì 11 gennaio 2012

#20

10 giorni dall'ultimo post. 10 giorni in cui non ho trovato uno straccio di minuto per scrivere qualcosa, per mostrare qualcosa... molto strano.
Diciamo che di cose ne sono accadute e anche molte. In primis ho capito che la fotografia è ciò che voglio. Che studiare psicologia, non dico sia una totale perdita di tempo, ma sicuramente è inutile per il mio futuro considerato che diventare psicologa o comunque lavorare in quest'ambito, oltre a non essere il mio sogno, è molto difficile data l'enorme vastità di gentaglia che come me si è iscritta in una dell innumerevoli facoltà di psicologia nella speranza, se non di aiutare se stessi nella maggior parte dei casi, quantomeno di aiutare il resto del mondo o forse di capirlo... ebbene gente: no! Non lo capirete il mondo. No! Non aiuterete voi stessi. Si! Vi aggiungerete all'infinita lista di disoccupati. E allora, pur amando ciò che studio, mi chiedo: se devo fare la disoccupata allora la faccio studiando fotografia, se invece non voglio fare la disoccupata studio una qualunque cosa tra informatica, ingegneria, medicina o dio sa cosa e coltivo la fotografia come passione.
Giacchè i miei si stanno facendo in quattro per mantenermi con dignità la vita universitaria e giacchè essi hanno posto una quantità infinita di fiducia in me e nella mia scelta, come posso io comunicar loro che voglio abbandonare tutto per iniziare a inseguire il mio sogno? come faccio a spiegarli che a me non importa nemmeno diventare chissà quale fotografa di fama mondiale, per carità, c'è un'infinità di 19enni australiane la fuori che combinano meraviglie figuriamoci se posso IO avere chissà quali pretese. Ma che importanza ha? Ho finalmente trovato ciò che cercavo! Ciò che mi rende completa e non m'importa se sarò sfruttata da qualche superbo fotografo o se mi ridurrò a fare book a facoltosi bimbominkia. Stare dietro l'obiettivo è ciò che voglio, creare l'attimo è ciò che voglio, trovare me stessa è ciò che voglio.
Ma loro non lo capiranno mai...
Alla fine ho preso la decisione: darò questa sessione d'esami e anche quella dopo e poi passerò l'estate a cercare di lavorare con la fotografia. Il resto.. bè il resto non lo so, credo che improvviserò e basta (come sempre)
Aurevoir miei cari inesistenti lettori, vi lascio alle foto scattate al parco di cui vi avevo ciarlato qualche post fa